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#STEP 4 Citazioni

Tra libri che raccontano la città di Alba, le sue cose e soprattutto la realtà materiale della città ci sono sicuramente le opere di Fenoglio che con una perenne velata malinconia descrive le vicende del Partigiano Gionny, di Milton e di tutti coloro che in quegli hanno dovuto patire la fame e le difficoltà che una guerra porta.

Una delle tematiche pregnanti del periodo descritto è sicuramente il cibo e la sua assenza. più passi mostrano come gli abitanti aiutassero per quanto possibile i partigiani, ma che al tempo stesso, essendoci poche risorse, dovevano preoccuparsi anche del loro stesso sostentamento e siurezza
Questo concetto si evidenzia bene in un passo tratto da "I ventitré giorni della città di Alba":









"C’era un silenzio, tutte le
imposte chiuse in pieno pomeriggio, non c’era nemmeno il cane di guardia. Viene ad aprire un
vecchio dopo che io avevo bussato tre o quattro volte. Ma non m’ha mica aperto, ha slargato appena
la fessura della porta e mi ha guardato in faccia. Si capisce che io avevo una faccia un po’
sfisonomiata, ma non credo che fosse una faccia cattiva. Invece quel vecchio deve aver preso paura
della mia faccia e pian piano cercava di richiudere l’uscio e nel mentre mi diceva tutto di seguito:
«Io ai partigiani ho già dato un vitello, i salami di mezzo maiale, ho dato un quintale di nocciole per
far l’olio, e due damigiane di vino. Io non ho mai chiuso la porta in faccia ai partigiani e non gliela
chiuderò mai. Ma non mi piacciono i partigiani che girano da soli»"

Beppe Fenoglio, I ventitré giorni della città di Alba, Einaudi, 1952

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#STEP 33 La sintesi finale

Dopo alcuni mesi di lavoro, di studio e di ricerca si è giunti al termine di questo percorso incentrato, nel caso di questo blog, sull' oggetto " Nutella ". Tale oggetto che l'intero globo conosce è stato approfondito in ogni sua sfaccettatura, dalla sua composizione alla sua popolarità, dalla sua presenza anche nell'arte , per nulla scontata, al ruolo che esso ha assunto nella società, da semplice crema a simbolo di uno stato famigliare per poi giungere alla creazione di un vero e proprio abbecedario . La scelta di tale oggetto agli inizi di settembre è stata una diretta conseguenza della scelta del luogo , Alba , città dalla quale sono sempre rimasto particolarmente affascinato per la sua storia direttamente intersecata con il  mito , per i suoi scrittori tra cui Beppe Fenoglio (il cui libro più conosciuto, "il partigiano Jhonny", fu anche messo in scena in un film , proprio ambientato ad Alba) e anche per un particolare amore per la nocciola

#STEP 25 La cosa a casa

La Nutella costituisce quello che in letteratura e in altri contesti si definirebbe il "leitmotiv" delle colazioni e merende italiane e non solo. è difficile e veramente raro che almeno una volta nella vita la Nutella non si sia trovata sui vostri scaffali o credenze e che con essa abbiate dato avvio alla giornata, magari con una croccante fetta di pane tostato. In riferimento anche alla mia personale esperienza posso garantire che un vasetto di Nutella non sia mai mancato in casa mia, mai però utilizzata a colazione, bensì durante la pausa pomeridiana. A molti di noi sicuramente la sopracitata crema di nocciole riporta alla mente ricordi ancestrali, ricordi legati alle merende con gli amici e, perchè no, alle scorpacciate direttamente dal barattolo senza che la mamma ne fosse al corrente. Come accennato precedentemente, almeno un vasetto in casa non può mai mancare: che si trovi in cantina o sulla credenza, l'essenza della nutella, che, come rimembra lo spot pub

#STEP 9 I nomi della cosa

In questo Post vorrei analizzare nel profondo la cosa da me scelta, andandone a studiare il suo nome. La "cosa", normalmente, possiede un nome in ogni lingua, ma nel caso da me scelto l'analisi va maggiormente approfondita: se ci riferiamo alla cosa generica, e quindi alla "crema spalmabile", i nomi sarebbero chiaramente infiniti, ma nessuno o forse in pochissimi nel mondo si riferiscono alla Nutella con questa nomenclatura. Per convincersi di ciò é sufficiente osservare una delle tante pubblicità del prodotto.  Quello in cui si evidenzia maggiormente questa unicità del nome si può vedere in  "Nutella e i bambini del mondo", una storica campagna pubblicitaria costituita da 12 foto rappresentanti bambini di altrettanti paesi diversi, pubblicata dal 1979 al 1984 su Topolino in cui tutti pronunciano la frase "Nutella é buona". Come riporta la pubblicità, nonostante il cambio di luogo e di lingua  la parola "Nutella" rimane assolu