In questo Post vorrei analizzare nel profondo la cosa da me scelta, andandone a studiare il suo nome. La "cosa", normalmente, possiede un nome in ogni lingua, ma nel caso da me scelto l'analisi va maggiormente approfondita: se ci riferiamo alla cosa generica, e quindi alla "crema spalmabile", i nomi sarebbero chiaramente infiniti, ma nessuno o forse in pochissimi nel mondo si riferiscono alla Nutella con questa nomenclatura.
Per convincersi di ciò é sufficiente osservare una delle tante pubblicità del prodotto.
Quello in cui si evidenzia maggiormente questa unicità del nome si può vedere in "Nutella e i bambini del mondo", una storica campagna pubblicitaria costituita da 12 foto rappresentanti bambini di altrettanti paesi diversi, pubblicata dal 1979 al 1984 su Topolino in cui tutti pronunciano la frase "Nutella é buona".
Come riporta la pubblicità, nonostante il cambio di luogo e di lingua la parola "Nutella" rimane assolutamente invariata:
- Dalla fredda Alaska Yuky dice: ᓇᑎᓚ ᒪᒪᕐᒃᑐᕐᒃ
- Dall'India misteriosa Gaytry dice: Nutella നല്ലതാണ്
- Dallo sconfinato Canada Naomy dice: Nutella knachwa
- Dall'immensa Russia Ivan dice: Нутэлла-это вкусно
- Dalla bella Svezia Ingrid dice: Nutella ãr god
- Dalla verde Scozia Steve dice: Nutella is verrry guid
- Dalla grande Cina Hwang dice: Nutella 真係好食
- Dalla fiorita Austria Herbert dice: Nutella ist guat
- Dalla vivace America Jimmy dice: Nutella is great
- Dalla vecchia Inghilterra Lawrence dice: Nutella is smashing!
- Dal magico Perù Juanito dice: Nutella es sabro!
Ed è forse anche questa unicità del suo nome, oltre che il suo gusto inconfondibile, a fare della Nutella un prodotto così famoso ed apprezzato in tutto il mondo.
La leggenda vuole che Michele Ferrero, patron dell'omonima azienda alimentare, "battezzò" la Nutella quando dopo aver da poco inaugurato una sede della ditta, in piena notte disse alla moglie: "Che ne dici di Nutella? Suona bene".
in realtà, si può volendo notare un fine commerciale nel nome in quanto "Nut", in tedesco e inglese vuol dire nocciola e questo non avrebbe fatto altro che facilitare la diffusione del prodotto dolciario anche nel mercato estero.
Come detto, la crema di nocciole non ebbe sempre questo nome: in origine il suo vero inventore, Pietro Ferrero, nel 1946 scelse inizialmente "Giandujot" legandola alla maschera di carnevale tipica piemontese, per poi diventare "Supercrema", ma il prodotto non esplose nel mercato fino a quando il nome non diventò quello che oggi tutti conosciamo.
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