Ciò che ha trasformato la crema di nocciole Nutella in un simbolo è una storia piuttosto interessante di cui evidenzierò le tappe più rilevanti servendomi anche dei dati forniti dal sito ufficiale del prodotto ( https://www.nutella.com/it/it/ ).
Tutto ebbe inizio quando Michele Ferrero, figlio di un pasticcere del luogo, scelse di seguire le orme di suo padre e prendere in mano la pasticceria di famiglia.
In origine, la ricetta poteva essere considerata una "ricetta di fortuna": negli anni '50 la seconda guerra mondiale aveva, tra gli altri alimenti, portato una forte mancanza di cacao nel territorio Italiano. Pare allora che Michele Ferrero, per sopperire a questa mancanza, scelse di aggiungere le nocciole nei sui dolci, più economiche e prontamente disponibili specialmente nel territorio Albese.
Esattamente 50 anni dopo quel primo barattolo, l'inventore di Nutella divenne una delle persone più ricche del mondo, ma la costruzione di questo impero non fu immediata:
Bisogna infatti ricordare che il vasetto che tutti oggi conosciamo è molto diverso da quello del primo lotto venduto. La prima versione di Nutella fu infatti chiamata "Pasta Gianduja", un nome difficile da pronunciare e assolutamente difficile da vendere a un mercato estero.
Dopodichè, alcuni anni dopo Michele Ferrero, narra la leggenda, ebbe l'illuminazione di dare il nome "Nutella" alla crema: in brevissimo tempo, il prodotto esplose anche nei mercati internazionali diventando il prodotto che oggi tutti conosciamo.
La ricetta negli anni è cambiata poco, ma ciò su cui l'azienda ha puntato per far esplodere il suo prodotto è stato da sempre il fronte pubblicitario: con una forte campagna incentrata sulla famiglia e sui bambini essa è stata in grado in breve tempo di diventare un vero e proprio simbolo, simbolo della colazione italiana, simbolo della famiglia e del legame che intercorre tra i membri di essa, chiudendo ogni suo spot con una domanda a cui qualsiasi giovane di oggi non saprebbe dare una risposta: "Che mondo sarebbe senza Nutella?".
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