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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

#STEP 12 I materiali della cosa

Volendo analizzare i materiali che compongono la nostra cosa, partirei dall'esterno per arrivare a un analisi più approfondita al suo interno: Il barattolo La Nutella che tutti oggi conosciamo si trova in un contenitore di vetro stondato che lascia vedere al suo interno il contenuto: é chiaramente una scelta azzeccata questa, che permette al consumatore di vedere immediatamente cosa sta andando a comprare. Bisogna però ricordare che non è sempre stato così: in origine essa si trovava infatti sotto la forma di panetto avvolto in un involucro di stagnola: La carta Sull'involucro di vetro c'è una banda di carta con il marchio: questa é cambiata molto negli anni, assumendo con il passare del tempo un tema e una texture sempre più vicini al "Material Design" e al "Flat Design", linee artistiche particolarmente apprezzate nell'era moderna in particolare dai giovani, coloro ai quali il prodotto è rivolto. La Ricetta Passando al

#STEP 11 - La tassonomia della cosa

Una delle vie per creare una tassonomia legata alla Nutella è sicuramente passare in rassegna ciò che dalla metà del 1900 l'ha contenuta e portata nella case delle famiglie di tutto il mondo: bisogna infatti far notare che il vasetto di Nutella che oggi tutti conosciamo non è sempre stato così. Come riporta il sito ufficiale del nostro prodotto dolciario, la prima "Nutella" chiamata ancora"Giandujot" era nella forma di un panetto, in modo da poterla tagliare e gustare su una fetta di pane. L'involucro di tal panetto lo si può apprezzare nella foto sottostante. Gli anni passano e quello che in origine nasceva come panetto, in pochi anni diventò una pasta spalmabile, la "Pasta Giandujot" o "Super Crema" in un contenitore tutto nuovo: evidentemente, il contenuto più cremoso non permetteva più un generico involucro, ma necessitava di un barattolo: nasceva così la prima vera antenata della Nutella che oggi tutti conosciamo.

#STEP 10 Proverbi

La Nutella che oggi tutti conosciamo ha una storia relativamente breve , iniziata durante la metà del diciannovesimo secolo. Questo chiaramente porta la "cosa" a non avere un profondo passato ricco di racconti e detti popolari, proverbi e storie legate ad essa, ma più che altro oggi la ricordano artisti, registi e scrittori mediante aforismi e spot pubblicitari. Di questi ultimi, ne abbiamo un numero davvero interessante.  Il sito https://aforisticamente.com/2015/06/24/frasi-citazioni-e-aforismi-sulla-nutella/ ne riporta un numero davvero notevole di cui qui ne citiamo solo alcuni: Perché non danno il Nobel per la letteratura all’inventore della Nutella? (Fabio Fazio, Cuore, 8 luglio 1992) Ho 3 o 4 certezze nella vita, una è la Nutella. (Ligabue, La Stampa, 12 marzo 1993) Adoro mangiare, il massimo del godimento è un panino con salame e subito dopo uno con la Nutella. (Monica Bellucci, La Repubblica, 5 luglio 1994). Il vero proverbio legato alla Nutella é difficile

#STEP 9 I nomi della cosa

In questo Post vorrei analizzare nel profondo la cosa da me scelta, andandone a studiare il suo nome. La "cosa", normalmente, possiede un nome in ogni lingua, ma nel caso da me scelto l'analisi va maggiormente approfondita: se ci riferiamo alla cosa generica, e quindi alla "crema spalmabile", i nomi sarebbero chiaramente infiniti, ma nessuno o forse in pochissimi nel mondo si riferiscono alla Nutella con questa nomenclatura. Per convincersi di ciò é sufficiente osservare una delle tante pubblicità del prodotto.  Quello in cui si evidenzia maggiormente questa unicità del nome si può vedere in  "Nutella e i bambini del mondo", una storica campagna pubblicitaria costituita da 12 foto rappresentanti bambini di altrettanti paesi diversi, pubblicata dal 1979 al 1984 su Topolino in cui tutti pronunciano la frase "Nutella é buona". Come riporta la pubblicità, nonostante il cambio di luogo e di lingua  la parola "Nutella" rimane assolu

#STEP 8 La cosa

L'oggetto da me scelto, che diventerà da questo Post in poi il protagonista di questo blog, é forse uno dei prodotti dolciari che almeno una volta ci ha fatto compagnia durante la colazione: la Nutella. Una ricetta imitata più di una volta, ma mai eguagliata che nel giro di meno di mezzo secolo é arrivata sulla tavola delle famiglie e ha reso il suo marchio, Ferrero, un colosso inattaccabile. La scelta di questo oggetto, avvenuta successivamente alla scelta del luogo, é stata quasi spontanea: mediante una ricerca più approfondita sul luogo scelto, avvenuta con la scrittura dei post precedenti, ho potuto scoprire che, a distanza di 100 metri da piazza Risorgimento, nel 1964 nasceva l'industria dolciaria Piemontese "Ferrero" dove venne creata la crema di nocciole che oggi tutti conosciamo. Nonostante avessi individuato anche altre Cose nel circondario, nessuna di queste possedeva radici profonde nei miei ricordi quanti ne avesse la Nutella. Con un gusto incon

#STEP 6 Il nome del luogo

Il nome della città di Alba, come scrive l'enciclopedia Treccani, ha molto probabilmente un origine ligure e significherebbe "città bianca". Di fatto, le primi reali fonti storiche che abbiamo a riguardo risalgono al I secolo d.C., quando in alcuni scritti di Plinio e di Tolomeo appare descritta la città di Alba Pompeia . è verosimile pensare che l'appellativo "Pompeia" venne attribuito durante il consolato di Pompeio Strabone, console durante l'89 a.C., che consentì la cittadinanza romana al territorio Cispadano. Il nome Alba si riscopre anche nella piazza protagonista di questo blog: sulla facciata della Cattedrale, come in molte altre parti della città, ritornano i simboli dei quattro evangelisti: l'Angelo, il Leone, il Bue, l'Aquila. Le iniziali di questi, non a caso, letti in serie compongono proprio il nome ALBA.

#STEP 7 Un film

Tra i diversi film che hanno scelto come location le Langhe e il Monferrato è d'obbligo citare la versione cinematografica di uno dei capolavori di Beppe Fenoglio: "Il partigiano Johnny". Il partigiano Johnny è un film del 2000 diretto da Guido Chiesa: il film ripercorre fedelmente ciò che viene raccontato nel romanzo di Fenoglio:  la storia di Johnny è simile a quella del protagonista di "Una questione privata": uno studente con la passione per la poesia inglese, sbandato dopo l’8 settembre 1943, riesce a ritornare dai genitori ad Alba, che è occupata dai tedeschi, ma decide comunque di “andare in montagna” con i partigiani per assecondare la propria utopia di lotta per la libertà contro i nazifascisti. Numerose scene del film, come si vede in questo estratto (link:  https://www.youtube.com/watch?v=3FwiSl4Anno  ), si svolgono nela città di Alba e alcune di queste nel lungo protagonista di questo blog, Piazza Risorgimento.

#STEP 5 il mito

Uno degli eventi sicuramente più avvolti dal mito e dalla leggenda del territorio albese é quello legato al Palio degli Asini, una vera e propria corsa "agonistica" che nel corso degli anni divenne un'attrattiva per grandi e piccini della zona. Esso costituisce un vero e proprio spettacolo che in origine si teneva nel luogo principe di questo blog, Piazza Risorgimento, ma che successivamente per motivi di sicurezza (derivante dall'esponenziale aumento di spettatori), venne trasferita in piazza Cagnasso. Il perchè di questo evento goliardico va ricercato nei secoli passati:la leggenda vuole infatti che il Palio abbia radici molto antiche, risalenti al 1275. In quell'anno, nel mese di agosto la città di Asti vinse contro i nemici Albesi costringendoli ad accettare e firmare un trattato in cui questi ultimi risultavano fortemente umiliati dalle imposizione fatte. per di più, quell'anno il già famoso allora Palio di Asti si corse sotto le mura degli sco

#STEP 4 Citazioni

Tra libri che raccontano la città di Alba, le sue cose e soprattutto la realtà materiale della città ci sono sicuramente le opere di Fenoglio che con una perenne velata malinconia descrive le vicende del Partigiano Gionny, di Milton e di tutti coloro che in quegli hanno dovuto patire la fame e le difficoltà che una guerra porta. Una delle tematiche pregnanti del periodo descritto è sicuramente il cibo e la sua assenza. più passi mostrano come gli abitanti aiutassero per quanto possibile i partigiani, ma che al tempo stesso, essendoci poche risorse, dovevano preoccuparsi anche del loro stesso sostentamento e siurezza Questo concetto si evidenzia bene in un passo tratto da "I ventitré giorni della città di Alba": "C’era un silenzio, tutte le imposte chiuse in pieno pomeriggio, non c’era nemmeno il cane di guardia. Viene ad aprire un vecchio dopo che io avevo bussato tre o quattro volte. Ma non m’ha mica aperto, ha slargato appena la fessura della porta e

#STEP 3, Un libro: I ventitre giorni della città di Alba

Un libro che non si può dimenticare approfondendo la storia della città di Alba è sicuramente una delle opere di Beppe Fenoglio più conosciute e più lette di sempre: I ventitré giorni della città di Alba. Esso è una raccolta di 12 racconti, pubblicati nel 1952 che di fatto segno l'esordio letterario dello scrittore. Il primo racconto narra la conquista da parte di partigiani della città: senza gli aiuti degli alleati, la resistenza sopravvive poche settimane prima di lasciare, dopo 23 giorni, la città in mano alla Repubblica Sociale Italiana. Le vicende raccontate nei successivi 11 racconti si susseguono rapidamente, sempre narrati con un lieve distacco da parte dell'autore che si sofferma, solamente in poche occasioni, ad aggiungere dei dettagli sui caratteri o sui rapporti umani dei suoi protagonisti. Italo Calvino scelse di descrivere così l'opera di Fenoglio: “‘ I ventitré giorni della città di Alba’, rievocanti episodi partigiani o l’inquietudine dei giova

#STEP 2 Le cose

Tra le cose che possiamo indicare caratterizzanti del luogo da noi scelto, abbiamo sicuramente: La Nutella, che con il notevole contributo della cosiddetta "Tonda gentile" addolcisce le nostre colazioni dalla metà del 1900. Il tartufo, che con il suo profumo ricercato in tutto il mondo, richiama ogni anni un immensa folla nella città di Alba durante la famosissima fiera internazionale del tartufo d'Alba. La pantalera, che di fatto costituisce un prolungamento a sbalzo della falda di un tetto che ha oggi per lo più la funzione di cornicione,da anche il nome a una famosa rievocazione storica di carattere sportivo che tutti gli anni si tiene nella piazza. La Pantalera è una modificazione della più nota pallapugno. La briglia, che durante il famoso palio degli asini permette, almeno nella teoria, di portare alla vittoria il proprio asino in questa goliardica rievocazione storica. Ispirandosi alla storia dell’antica rivalità tra Alba e Asti e ai fatti accad

#STEP 1 Piazza Risorgimento, il cuore pulsante dell'antica Alba Pompeia

Il luogo protagonista di questo blog risulta essere quello che in origine costituiva il Forum romano , il vero e proprio cuore pulsante di una città che dal primo secolo d.C., quando l'antico insediamento di una popolazione celtico-ligure venne investito dalla romanizzazione, divenne rapidamente nodo cruciale di collegamento tra la pianura padana, i valichi alpini e i principali centri del commercio Liguri: Piazza Risorgimento. Il nome attuale della piazza è ovviamente da attribuire al noto processo storico che portò alla formazione dello Stato italiano in tempi successivi. La piazza è immersa nel centro storico della città di Alba , in provincia di Cuneo: su di essa si affacciano il palazzo comunale e la Cattedrale di San Lorenzo .